Conosciuto anche con il nome di pastinello, pastinaccino o gallinaccio è una carota spontanea che cresce, nei mesi di febbraio e marzo, nei prati della Garfagnana e anche delle zone limitrofe ma che può essere anche coltivata.

Della prima si utilizzano il fusto e le foglie, fresche in insalata o bollite, mentre della seconda la radice che può essere mangiata fritta, come ingrediente per frittate oppure cruda.

Al gusto dolciastra, ricorda il sapore delle nocciole, è una coltivazione a rischio in quanto la pianta spontanea è ancora reperibile ma la carota non è utilizzabile.

E' grazie alla scoperta di un appassionato di prodotti tipici, infatti, che nel 1997 si riniziò a coltivarlo.

Attualmente sono solo quattro persone che hanno portato avanti questa tradizione in modo amatoriale e destinato all'autoconsumo.

E' in particolare a Sant'Anna di Stazzema, che questo ortaggio ha conosciuto un grande diffusione in quanto era molto usato nelle cene in cui si festeggiavano gli scambi di manodopera fra contadini e, in particolare in guerra, era merce di baratto con gli abitanti di Capezzano Monte in cambio di olio di oliva.

La peculiarità della cultivar, ideale per le condizioni della zona, e il metodo tradizionale con cui viene coltivata fanno si che il pastonicello sia di qualità e in sintonia con la tradizione.