Coltivato prevalentemente in Alta Garfagnana, è una specie a rischio in quanto prodotto in prevalenza in alcuni orti familiari e destinato all'autoconsumo.

Raccolto manualmente dalla fine di luglio fino a settembre, viene consumato fresco e abbinato principalmente a piatti a base di maiale, alimento principe delle portate in questa zona.

Il suo gusto si apprezza anche con i bolliti oppure condito con olio e pepe.

Conosciuto fin dall'antichità proprio per questo motivo, presenta con buccia consistente e pasta farinosa ma morbida di colore bianco, ricordando parzialmente il fagiolo Bianco di Spagna o Corona.