Cardoso

Cardoso

Borgo posto alla base meridionale del monte Gragno, Cardoso viene citato per la prima volta in un documento nel 996 in cui il vescovo Lucchese Gherardo allivellò dei beni a Sisemundo dei Rolandinghi di Loppia.

Cardoso fu sede di un castello, edificato nel 900, che a causa dei conflitti tra lucchesi e i feudatari della Garfagnana fu in parte demolito. Assoggettato ai lucchesi nel 1200, come la maggior parte dei comuni limitrofi, venne inserito nella "Vicaria di Barga". All'inizio del XIV secolo fu inserito nella Vicaria di Gallicano e successivamente nel XV secolo passò sotto il controllo della casata estense.
Questa scelta costò cara agli abitanti che dovettero sopportare un lungo periodo segnato da conflitti fra lucchesi, fiorentini e estensi i cui soldati rasero al suolo il castello agli inizi del XVI secolo.
Da visitare sono i ruderi dell'antico castello, di cui rimangono due porte, la duecentesca torre campanaria risalente e alcuni tratti della mura che circondano la chiesa di San Genesio. Di impianto medioevale, fu probabilmente fondata nel 1217.
Un massiccio intervento nel XVIII secolo ha determinato sia all'interno che all'esterno un occultamento delle sue caratteristiche medioevali. Esternamente, infatti, ne sono segnali l'architrave del portale e la sovrastante apertura sagomata, mentre internamente l'altare maggiore. In particolare l'altare maggiore è caratterizzato da due angeli a tutto tondo che sorreggono la mensa, e da quelli laterali, in marmo e gesso risalenti al 1722.
Ulteriori cambiamenti sono stati apportati nel periodo compreso tra il 1800 e il 1900, riguardanti in particolare le pareti della chiesa abbellite con finto marmo, la volta con motivi architettonici e il catino absidale.

Infine passeggiando per il borgo è possibile ammirare vedute su strette vie, portali e scalinate in pietra. Dalla chiesa si ha una bella prospettiva sul paese stesso e sulla vallata situata sotto.

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